di Silvia Anna Barrilà

Il presente numero di AES Arts+Economics, dedicato ai temi dei margini e realizzato in collaborazione con cheFare, agenzia per la trasformazione culturale, è stato presentato in occasione dell’inaugurazione dell’esposizione "Fortuiti scorci di luce e Vedute taciturne", allestita presso gli spazi dello Studio Lombard DCA, in Viale Premuda 46 a Milano. Le immagini che accompagnano gli articoli pubblicati in questo numero della rivista sono le opere esposte in questa mostra[1].

Si tratta di un progetto di sperimentazione fotografica del duo Amelia Dely & Tanguy Bombonera, a cura del collettivo Libri Finti Clandestini. Nonostante i nomi esotici, gli artisti sono due giovani italiani, nati rispettivamente a Monza nel 1998 e a Milano nel 1988, ma preferiscono tenere la loro identità nascosta. Amelia Dely è partita dalla grafica per poi giungere alla fotografia, ed è proprio nel contesto editoriale che ha incontrato Tanguy Bombonera. Lui è un fotografo italo-argentino con la passione, che talvolta sfocia nell'accumulo seriale, per le macchine fotografiche analogiche trovate nei mercatini dell'usato.

È proprio da materiali fotografici desueti che nasce il progetto in questione. Punto di partenza, infatti, è il loro interesse per l'investigazione delle tecniche artistiche e per il riutilizzo di materiali. Un aspetto che li accomuna a Libri Finti Clandestini, il collettivo che ha curato la mostra e su cui pure aleggia un’ombra di mistero.

La serie fotografica esposta è stata realizzata nell'estate del 2021 utilizzando rullini scaduti nei primi anni 2000, che gli artisti hanno impressionato due volte, scambiandosi le pellicole in un dialogo a distanza e adoperando da un lato una macchina fotografica tradizionale e dall'altro una View Master per immagine sterescopiche. Il risultato è una collezione di immagini nostalgiche e poetiche di paesaggi della penisola italiana, dominati da una luce evanescente data dal sole, ma anche dai toni virati sul rosa e sul giallo dei rullini scaduti, fino a sfociare quasi nell'astrazione. Sono vedute di città, di campagna e spiagge, ma anche luoghi abbandonati, resti di archeologia industriale che conservano la memoria urbana.

Poiché è un progetto realizzato in estate, i luoghi fotografati spaziano da Oreno, frazione di Vimercate in Brianza, a Milano, Lecce, alla Liguria, al Piemonte e Saronno. Manca completamente la figura umana. Perché? “La nostra intenzione era di sperimentare la tecnica su un’immagine astratta” rispondono gli artisti, “non percorrendo la strada del reportage, o del ritratto, ma giocando su forme astratte”.

“Mi facevo ispirare da quello che mi attirava” racconta Amelia Dely, “all’inizio pensando alle informazioni che avevo ricevuto da Tanguy sui suoi scatti e pensando a quello che potesse stare bene insieme, cercando dei segni grafici o delle zone di interesse nelle architetture, ma poi in fase di riavvolgimento del rullino, la seconda impressione non corrisponde perfettamente alla prima, per cui abbiamo lasciato quest’idea, abbandonandoci completamente alla casualità, alla pura sperimentazione”.

Il primo esito di questo lavoro è stato un libro d’artista in edizione unica, realizzato in collaborazione con Libri Finti Clandestini, che produce libri rilegati a mano uno a uno, timbrati e numerati, spesso libri pop-up, utilizzando scarti cartacei,

materiale trovato in fabbriche abbandonate, archivi e laboratori di stampa. In seguito è stato realizzato un catalogo a cura di Bonvini 1909, un’impresa culturale e creativa nata dal recupero dell’antica Cartoleria e Tipografia Fratelli Bonvini Milano, storica bottega fondata nel 1909. Nel 2014 gli spazi sono stati restaurati e negli anni successivi sono stati integrati ambienti dedicati a mostre d'arte e varie iniziative culturali. La mostra presso lo Studio Lombard DCA nasce in collaborazione con Bonvini 1909.

“Non rifiutiamo il digitale a priori” hanno spiegato gli artisti. “Dal disegno all’intelligenza artificiale, ci sono decine di migliaia di tecniche di sperimentazione artistica: sono la nostra passione. L’idea di lavorare sulla doppia esposizione analogica non è nuova, ma non è stato fatto utilizzando una macchina classica e una View Master, che veniva usata negli anni 70 per creare delle animazioni grazie ai due otturatori che scattano la stessa immagine da punti di vista leggermente sfasati.

Qui l’utilizzo dell’apparecchio è stato decontestualizzato”.

Il titolo del progetto mira a evocare l’idea di un progetto serio, ma allo stesso tempo bizzarro. Originariamente è pensato in inglese, cercando parole che avessero di per sé un significato, ma scollegate, e fossero capaci di restituire la stessa atmosfera fotografica un po’ démodé delle opere. Era: “Haphazard Glimpses of Light and Hushed Sights”. In seguito, si è deciso di tradurlo in italiano per renderlo più comprensibile.

Lo stesso senso di mistero avvolge gli artisti. Amelia Dely & Tanguy Bombonera sono degli pseudonimi, la loro vera identità non viene rivelata. “Sono personalità nate insieme a questo progetto” spiegano gli artisti. “È un modo per incuriosire, creando una narrazione enigmatica. Nell’era dei social, ci vuole un po’ di distacco e riservatezza”.

Silvia Anna Barrilà Giornalista, collabora con lo Studio Lombard DCA sui progetti legati all’arte e alla comunicazione.


[1] Lo Studio Lombard DCA organizza mostre nei suoi uffici dal 2015 con l’idea di comunicare ai suoi clienti e al pubblico in generale uno spazio aperto al dialogo e all’inclusione. La mostra attuale rientra nell'attività di sostegno dell'arte italiana emergente dello Studio Lombard DCA, che include anche la pubblicazione di un report sulla visibilità internazionale dell'arte contemporanea italiana e la costituzione di un ufficio studi sull'argomento.