La sostenibilità è diventata una priorità sempre più rilevante per le aziende di ogni dimensione, comprese le piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico italiano ed europeo, costituendo circa il 99% delle aziende attive nell’Unione Europea. Le PMI sono fondamentali per l'occupazione, l'innovazione e la crescita sostenibile, ma spesso incontrano difficoltà nella raccolta e gestione dei dati ESG a causa della mancanza di risorse dedicate e competenze specifiche. Per supportarle in questo percorso, l’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) ha sviluppato il VSME (Voluntary Standard for Micro-Entities), uno standard pensato per semplificare e rendere più accessibile la rendicontazione di sostenibilità proprio per le microimprese e le PMI. L’idea alla base di questo standard è di fornire alle imprese non obbligate alla rendicontazione di sostenibilità uno strumento per rispondere alle richieste riguardanti la sostenibilità che vengono fatte dal mondo finanziario e dai soggetti che operano nella catena del valore di queste imprese.

Un aspetto interessante riguarda la analisi di materialità che non viene prevista come obbligatoria; l’impresa, però, dovrebbe elaborare una strategia di sostenibilità esplicitandola in politiche azioni e obiettivi, al fine di sviluppare una visione di medio-lungo periodo, importante per una crescita sostenibile.

Il VSME è strutturato in tre moduli, concepiti per essere progressivamente più dettagliati e adattabili. In particolare:

  • Il primo modulo, detto “Modulo Base”, prevede 11 informative obbligatorie, ma con la formula "se applicabile", che permette alle imprese di saltare quelle non rilevanti, a condizione di giustificarne l’omissione. Questo approccio mira a semplificare il processo, rendendolo più gestibile per le aziende con risorse limitate.
  • Il secondo modulo, detto “Modulo Comprehensive”, aggiunge ulteriori 7 informative, destinate a fornire un livello di dettaglio maggiore per le PMI che devono rispondere alle richieste di partner commerciali o istituzioni finanziarie. Anche in questo caso, le informative non applicabili possono essere omesse, ma l'azienda deve prima completare il modulo base per poter utilizzare questo modulo completo.
  • Il terzo modulo, ancora in fase di sviluppo, prevede l'allineamento con la Tassonomia Europea, con l’introduzione di strumenti digitali per semplificare ulteriormente la rendicontazione e facilitare la transizione sostenibile delle PMI.

Alla base della rendicontazione vi è il principio "se applicabile", si possono cioè omettere delle informazioni, ma è richiesta una giustificazione dettagliata. Il principio contiene alcune linee guida che aiutano le imprese a distinguere meglio le informative realmente non rilevanti, semplificando così il processo decisionale.

Infine, il VSME sta evolvendo verso una maggiore digitalizzazione, con lo sviluppo di un sistema che permetterà di automatizzare parzialmente la raccolta e la rendicontazione dei dati ESG. L'integrazione di tecnologie di data analytics renderà il processo ancora più semplice ed efficiente, aiutando le PMI a raccogliere e gestire i dati in modo più rapido e preciso.

Il VSME si posiziona, quindi, come una guida indispensabile per le PMI che vogliono intraprendere un percorso sostenibile e competitivo. Le aziende interessate dovrebbero monitorare attentamente i futuri sviluppi, preparandosi a integrare questi strumenti nei loro processi operativi.

Elena Pascolini

Dottore Commercialista e Revisore Legale, Elena Pascolini svolge attività di consulenza e formazione in campo amministrativo. È Presidente della Commissione Digitalizzazione Imprese e membro della commissione Bilancio integrato dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano. Si occupa di consulenza alle imprese sulla sostenibilità aziendale e di revisione di bilancio.