La transizione verso uno sviluppo sostenibile corre veloce, trainata dalle crescenti richieste del Regolatore in materia di rendicontazione di sostenibilità e da un’attenzione sempre maggiore da parte di tutti nei confronti delle tematiche ambientali e sociali.  

Le PMI, che contraddistinguono il tessuto imprenditoriale italiano, devono iniziare (se non l’hanno già fatto) a considerare la questione della sostenibilità tra le priorità strategiche dei prossimi anni. E lo devono fare per una serie di motivi. Innanzitutto, per essere al passo con i tempi e pronte ad affrontare i possibili rischi e opportunità derivanti dalle questioni ambientali e sociali. Le tematiche ESG permettono di guadagnare un vantaggio competitivo, identificando le aree per soddisfare la domanda dei consumatori, attrarre i talenti, cogliere nuove opportunità di business. Inoltre, la domanda di informativa di sostenibilità è crescente: anche laddove non è un obbligo normativo, la richiesta arriva dalla catena del valore e/o dagli istituti finanziari, che stanno introducendo i criteri ESG nei loro processi di valutazione del merito creditizio.  

Dunque, ispirare le logiche di impresa a criteri di sostenibilità può rivelarsi un’opportunità che consente di ottenere un rinnovato rapporto con gli stakeholders, un vantaggio in termini di brand reputation, una migliore gestione del rischio e un più facile e conveniente accesso ai capitali.  

Lo scorso novembre l’IFAC (International Federation of Accountants) ha pubblicato un documento, tradotto dal CNDCEC (Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili), che vuole essere un primo passo per  le piccole e medie imprese per identificare le aree, i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità.  L’IFAC pone anche l’attenzione su come i commercialisti possano affiancare le PMI nel loro percorso verso la sostenibilità.  

Le iniziative da intraprendere per impostare il cammino verso una transizione sostenibile sono divise nelle tre aree ESG e muovono da un’analisi dei rischi e delle opportunità derivanti dai fattori ambientali, sociali e di governance. Difatti, affrontare il tema della sostenibilità vuol dire innanzitutto svolgere una risk analysis che consideri il rischio di business derivante dai temi ESG, come richiede la prospettiva di doppia materialità introdotta dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD - 2022/2464/EU).  

A partire dall’analisi dei rischi e delle opportunità, l’azienda deve poi sviluppare una strategia di sostenibilità integrata nella strategia aziendale con precisi obiettivi e KPI. Deve stabilire un budget e allocare le risorse per raggiungere gli obiettivi prefissati, individuare un responsabile della sostenibilità e accompagnare l’iniziativa con un percorso di formazione rivolto ai dipendenti.   

ALCUNE INIZIATIVE PER L’AMBIENTE 

Per affrontare il tema della sostenibilità ambientale, l’azienda può innanzitutto misurare le proprie emissioni GHG dirette e indirette (Scope 1, 2 e 3) e cercare di ridurre la propria impronta di carbonio, ad esempio installando pannelli fotovoltaici o stipulando contratti di fornitura di energia elettrica rinnovabile.  

Molti possono essere gli accorgimenti per ridurre il consumo di risorse, di energia e la produzione di rifiuti, come ad esempio effettuare la raccolta differenziata, sostituire le lampadine con i LED, ridurre la carta stampata, rivolgersi a fornitori locali, ridurre la necessità di viaggi di lavoro, incoraggiare l'uso dei trasporti pubblici, ecc. 

Nell’intraprendere questo percorso può essere utile definire un framework per gestire e migliorare le performance ambientali dell’azienda, ad esempio adottando gli standard del sistema di gestione ambientale della ISO 14001:2015

ALCUNE INIZIATIVE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE 

L’attenzione e la cura verso i dipendenti è fondamentale per ogni realtà aziendale. Per questo è necessario adoperarsi per garantire loro salute, sicurezza e benessere, aggiornando regolarmente i regolamenti in materia di lavoro flessibile, ferie, congedi per malattia, retribuzione, indennità, assicurazione sanitaria, politiche di formazione. È importante anche adottare politiche e meccanismi a garanzia della diversità, equità ed inclusione, ad esempio rivedendo i sistemi retributivi, esaminando le procedure di ricerca e assunzione del personale, garantendo una comunicazione inclusiva e neutrale, ecc. Le certificazioni della parità di genere e della salute e sicurezza sul lavoro possono essere due elementi per impegnarsi con serietà su questi temi.  

Ma è importante anche allargare lo sguardo verso le persone al di fuori dell’azienda: identificare gli stakeholder e prevedere un piano per il loro coinvolgimento è il primo passo da compiere per identificare gli impatti, i rischi e le opportunità derivanti dai diversi portatori di interesse dell’azienda.  

ALCUNE INIZIATIVE PER LA GOVERNANCE 

Quando si parla di sostenibilità non si può prescindere da una riflessione sulla governance aziendale. Alcuni spunti migliorativi possono essere garantire un consiglio di amministrazione più diversificato e strutturato con amministratori interni ed esterni, implementare efficaci controlli interni, separare i poteri di approvazione, stabilire un codice di condotta per prevenire i conflitti di interesse, definire una politica di whistleblowing, redigere una policy di sostenibilità, ecc.  

Inoltre, per far sì che l’impegno dell’azienda non sia vano, è fondamentale diffondere una cultura della sostenibilità in azienda, tramite attività di formazione e coinvolgimento dei dipendenti, e lungo la catena del valore, pianificando obiettivi di sostenibilità aziendali con fornitori e clienti. Ad esempio, l’azienda può inserire tra i criteri di selezione dei fornitori alcuni elementi legati alla sostenibilità e verificare che i clienti sappiano come riutilizzare o smaltire i prodotti a fine vita. 

Infine, è fondamentale accrescere la qualità delle informazioni sulla sostenibilità e la loro rilevanza per il processo decisionale, integrando sempre di più il processo di rendicontazione di sostenibilità con quello di rendicontazione finanziaria. In questo la figura del commercialista può venire in aiuto delle PMI, aiutandole a sviluppare un sistema di reporting di sostenibilità completo e integrato con quello economico-finanziario.